Successione Ereditaria: L’azione di riduzione
Successione Ereditaria: L’azione di riduzione

Successione Ereditaria: L’azione di riduzione

Successione Ereditaria: L’azione di riduzione

Nella successione ereditaria l’azione di riduzione è uno strumento legale fondamentale per tutelare i diritti dei legittimari, previsto dal Codice Civile italiano (artt. 554 e 555). Questo rimedio consente al legittimario leso di proteggere la propria quota di eredità legittima, riducendo le disposizioni testamentarie o donative che risultano lesive dei suoi diritti. Tuttavia è anche uno strumento complesso, il nostro studio legale ha condotto centinaia di azioni a tutela della legittima ed ogni azione ha visto problematiche differenti e sempre nuove. Per esempio, per poter accertare la lesione, in caso di donazioni, queste vanno provate e documentate, quindi si necessita di espletare ricerche sia presso gli istituti bancari, sia presso l’anagrafe tributaria e senza la dovuta esperienza la procedura può essere estremamente complessa e lunga.

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Cos’è l’Azione di Riduzione e Chi Può Esercitarla

L’azione di riduzione è un rimedio giudiziale volto a garantire che i legittimari, ossia il coniuge, i figli e, in mancanza di figli, gli ascendenti del defunto, possano ottenere la loro quota di legittima, anche se il testamento o le donazioni fatte in vita dal de cuius li hanno ingiustamente danneggiati. Questo significa che le disposizioni lesive non sono automaticamente nulle, ma diventano inefficaci nella misura necessaria a ripristinare i diritti del legittimario.

Condizioni per Esercitare l’Azione di Riduzione

Secondo l’art. 564 del Codice Civile, il legittimario può intraprendere l’azione di riduzione solo se ha accettato l’eredità con beneficio d’inventario. Questa condizione serve a proteggere i terzi in buona fede, evitando che essi siano pregiudicati da una mancata conoscenza della reale entità dell’asse ereditario. Accettando l’eredità con beneficio d’inventario, infatti:

  • Si rende nota l’entità della massa ereditaria.
  • L’erede è protetto dal dover rispondere dei debiti del defunto oltre la propria quota ereditaria.
  • Si garantisce la tutela dei terzi da eventuali creditori.

Eccezioni alla Regola del Beneficio d’Inventario

Esistono delle eccezioni a questa regola: il beneficio d’inventario non è richiesto quando l’azione di riduzione è rivolta contro altri coeredi, contro chiamati all’eredità (anche se rinuncianti) o quando il legittimario è stato completamente escluso (pretermissione totale). In tali situazioni, il legittimario può agire senza necessità di accettare con beneficio d’inventario, dato che gli altri chiamati all’eredità sono già a conoscenza dell’asse ereditario.

Imputazione delle Donazioni nell’Azione di Riduzione

Un aspetto importante dell’azione di riduzione è l’imputazione delle donazioni ricevute dal legittimario. Il valore delle donazioni o dei legati fatti a favore del legittimario viene computato nella quota di legittima, a meno che il defunto non abbia espressamente dispensato tale imputazione.

Soggetti Legittimati a Proporre l’Azione di Riduzione

L’azione di riduzione può essere esercitata solo dai legittimari e non dagli altri eredi legittimi o dai legatari. I legittimari sono, per definizione, i familiari stretti del defunto che hanno diritto a una quota minima dell’eredità, come stabilito dalla legge. Se un legittimario non esercita l’azione di riduzione entro 10 anni dall’apertura della successione, perde il diritto di farlo, a meno che non si tratti di un legittimario pretermesso, per il quale non è necessaria l’accettazione formale dell’eredità.

Rinuncia all’Azione di Riduzione

Un legittimario leso può decidere di rinunciare all’azione di riduzione, sia esplicitamente che tacitamente. Tuttavia, per essere valida, la rinuncia tacita deve risultare da un comportamento chiaro e inequivocabile. Eseguire le disposizioni testamentarie lesive non costituisce automaticamente una rinuncia all’azione, a meno che non sia manifestata una chiara volontà in tal senso.

Ordine delle Riduzioni e le Donazioni Indirette

La legge stabilisce un ordine preciso per l’esecuzione della riduzione delle disposizioni lesive. Si inizia riducendo le disposizioni universali (come lasciti generici), per poi passare ai legati specifici e infine alle donazioni, seguendo un criterio cronologico che parte dall’ultima donazione fatta dal de cuius.

Le donazioni indirette sono particolarmente problematiche, poiché non sempre si presentano sotto forma di una donazione tipica, ma possono risultare da atti indiretti di liberalità. In questi casi, l’azione di riduzione si esercita non sul bene trasferito ma sul valore economico dell’attribuzione ricevuta.

Conclusioni e Consigli Pratici

L’azione di riduzione è una procedura complessa che richiede una valutazione attenta delle circostanze e della qualità dei soggetti coinvolti. Prima di procedere, è consigliabile consultare un avvocato esperto in diritto successorio per una valutazione completa dei pro e contro dell’azione. È altrettanto importante svolgere ricerche accurate presso istituti bancari e l’anagrafe tributaria per raccogliere prove solide sulle donazioni e la lesione della legittima.

L’azione di riduzione può rappresentare un potente strumento per i legittimari lesi, ma deve essere utilizzata con una strategia ben definita e con la guida di un professionista legale.

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