Il Diritto al TFR nella Separazione e nel Divorzio
Il Diritto al TFR nella Separazione e nel Divorzio

Il Diritto al TFR nella Separazione e nel Divorzio

Il Diritto al TFR nella Separazione e nel Divorzio

Differenze, Regole e Questioni di Equità

Il tema del diritto al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) tra coniugi separati o divorziati è spesso oggetto di dibattito, sia giuridico che sociale. La normativa italiana, regolata dall’art. 12-bis della Legge n. 898/1970, stabilisce che solo il coniuge divorziato, a determinate condizioni, ha diritto a una quota del TFR percepito dall’altro coniuge. Questo beneficio, tuttavia, non è esteso al coniuge separato, creando una disparità che molti considerano discutibile.

In questo articolo, analizziamo i criteri per ottenere la quota del TFR, le differenze tra separazione e divorzio, e riflettiamo sull’equità di questa disciplina.

Cosa Dice la Legge sul TFR nel Divorzio?

L’art. 12-bis della Legge sul divorzio disciplina il diritto del coniuge divorziato a una percentuale del TFR dell’altro coniuge. In particolare:

  • Il coniuge divorziato ha diritto al 40% del TFR riferito agli anni di matrimonio (incluso il periodo di separazione legale), purché siano soddisfatti i seguenti requisiti:
    1. Esistenza di un assegno divorzile: Il coniuge deve percepire un assegno di mantenimento periodico (sono esclusi gli assegni una tantum).
    2. TFR liquidato dopo il divorzio o il deposito della domanda: Se il TFR viene percepito durante la separazione e prima del divorzio, il diritto non sorge.
    3. Nessun nuovo matrimonio: Il diritto decade se il coniuge divorziato si risposa.
    4. Domanda presentata al tribunale: Salvo accordo spontaneo, è necessario un ricorso specifico per ottenere la quota.

Il calcolo della quota si basa su:

  • Gli anni lavorativi coincidenti con il matrimonio e la separazione legale.
  • L’importo netto del TFR (al netto delle imposte).
  • Esclusione delle eventuali anticipazioni percepite prima del divorzio.

Perché il TFR Non Spetta al Coniuge Separato?

La legge distingue nettamente tra separazione e divorzio:

  • Separazione: Sospende alcuni obblighi matrimoniali (come la convivenza), ma mantiene il vincolo matrimoniale. Pertanto, il patrimonio resta individuale e il coniuge separato non può rivendicare una quota del TFR dell’altro.
  • Divorzio: Scioglie definitivamente il matrimonio, cessando la comunione economica e patrimoniale. La quota del TFR è riconosciuta come forma di solidarietà post-coniugale, per compensare eventuali sacrifici economici del coniuge più debole durante il matrimonio.

Questa distinzione trova conferma nella giurisprudenza, in particolare con la sentenza della Corte Costituzionale n. 463/2002, che ha escluso l’applicazione del diritto al TFR ai coniugi separati. La Corte ha motivato tale scelta sottolineando che la legge tutela solo il coniuge divorziato, poiché il divorzio rappresenta il momento in cui si scioglie ogni vincolo patrimoniale.

Un’Evidente Disparità di Trattamento nel TFR in caso di separazione e divorzio

La normativa attuale solleva dubbi di equità. Perché il coniuge separato, pur continuando a sostenere il peso della gestione familiare, non ha diritto al TFR?
Ecco alcuni punti di riflessione:

  1. Contributo durante il matrimonio: Durante la separazione, il coniuge separato potrebbe continuare a sostenere indirettamente l’altro, ad esempio prendendosi cura dei figli o della casa.
  2. Continuità del rapporto: La separazione legale non pone fine al matrimonio; il coniuge separato rimane tale fino al divorzio. Perché, dunque, non riconoscere una quota del TFR maturato durante la separazione?
  3. Incertezza economica: Molte separazioni non evolvono immediatamente in divorzio per ragioni economiche o emotive, lasciando il coniuge economicamente più debole senza tutele su somme rilevanti come il TFR.

Questa disparità potrebbe essere mitigata da una modifica legislativa che estenda il diritto al TFR anche ai coniugi separati in determinate circostanze, come la presenza di figli minori o di una situazione economica svantaggiata.

Separazione e Divorzio: Le Differenze Fondamentali

  1. Status Giuridico:
    • Separazione: I coniugi rimangono legalmente sposati.
    • Divorzio: Il vincolo matrimoniale viene sciolto.
  2. Obblighi Economici:
    • Separazione: Prevede obblighi di mantenimento, ma non modifica i diritti patrimoniali sui beni individuali.
    • Divorzio: Introduce l’assegno divorzile e può comportare il diritto al TFR.
  3. Eredità:
    • Separazione: Il coniuge separato conserva i diritti ereditari.
    • Divorzio: Il coniuge divorziato perde i diritti ereditari, salvo diversa previsione testamentaria.

 

La legge attuale tutela solo il coniuge divorziato, ma lascia scoperto il coniuge separato che, in alcuni casi, potrebbe trovarsi in una situazione altrettanto meritevole di tutela. Un intervento normativo che estenda il diritto al TFR ai coniugi separati, in presenza di determinate condizioni (es. mantenimento o figli a carico), rappresenterebbe un passo verso una maggiore equità.

Se sei in una situazione di separazione o divorzio e vuoi saperne di più sui tuoi diritti in merito al TFR, rivolgiti a un professionista per ricevere assistenza personalizzata.

Separazione e Divorzio

Approfondisci altri Temi sulla Nostra Rivista Giuridica