Il Danno Endofamiliare

Il Danno Endofamiliare

Il danno endofamiliare è una tematica giuridica complessa e di grande rilievo nel diritto civile italiano, in quanto riguarda i danni subiti da un membro della famiglia a causa di condotte illecite poste in essere da un altro membro del medesimo nucleo familiare. Questo tipo di danno si colloca all’incrocio tra diritto di famiglia e responsabilità civile, con implicazioni profonde sia sul piano giuridico che umano. È una categoria di danno recente e, quindi, con numerosi contrasti e una evoluzione in costante divenire.

Definizione e Natura Giuridica

Il danno endofamiliare può essere definito come il pregiudizio subito da un soggetto all’interno della famiglia, derivante dalla violazione di obblighi legali o morali che regolano i rapporti familiari. Non si tratta solo di danni patrimoniali, ma spesso anche di danni non patrimoniali, come quelli morali o esistenziali.

La giurisprudenza italiana riconosce il danno endofamiliare come una lesione del diritto alla dignità, all’integrità psico-fisica, e al rispetto che ogni membro della famiglia è tenuto a garantire agli altri, anche in virtù degli obblighi previsti dall’art. 2, 29, e 30 della Costituzione.

Troviamo che questa tipologia di danno può essere collegato sia al rapporto di coniugio (ed ultimamente anche per le coppie di fatto) sia al rapporto genitoriale.

Normativa di Riferimento

I principali riferimenti normativi includono:

  • Art. 143 c.c.: Regola i diritti e i doveri reciproci tra coniugi, tra cui la fedeltà, l’assistenza morale e materiale e la collaborazione nell’interesse della famiglia.
  • Art. 2043 c.c.: Dispone la responsabilità per fatto illecito, su cui si basa la richiesta di risarcimento danni.
  • Art. 1228 c.c.: Stabilisce la responsabilità contrattuale per le obbligazioni familiari.

Oltre al codice civile, anche la Costituzione Italiana tutela il diritto alla famiglia come formazione sociale in cui si sviluppa la personalità dell’individuo (art. 2) e sancisce l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi (art. 29).

Giurisprudenza Rilevante

La giurisprudenza italiana ha consolidato il concetto di danno endofamiliare con una serie di pronunce significative:

  • Cass. Civ., Sez. I, sentenza n. 9801/2005: Ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per violazione dei doveri coniugali, come la fedeltà e l’assistenza morale.
  • Cass. Civ., Sez. I, sentenza n. 18853/2011: Ha stabilito che il danno endofamiliare può essere risarcito solo se si dimostra una lesione grave ai diritti fondamentali della persona.

Queste sentenze confermano che il risarcimento è subordinato alla dimostrazione di un comportamento illecito e di un danno effettivo, non semplicemente derivante dalla naturale conflittualità della vita familiare.

Elementi per il Risarcimento del Danno Endofamiliare

Per ottenere il risarcimento del danno endofamiliare, è necessario dimostrare:

  1. Condotta Illecita: Una violazione grave degli obblighi familiari.
  2. Danno Subito: Un pregiudizio patrimoniale o non patrimoniale, dimostrabile.
  3. Nesso di Causalità: La correlazione diretta tra la condotta illecita e il danno subito.

Alcuni esempi di danno endofamiliare possono essere riconnessi al tradimento (ove ne sia scaturito un danno ovviamente) il mancato riconoscimento e il mancato assolvimento degli obblighi genitoriali, l’abbandono della famiglia, o dei figli, mancanza del sostegno economico alla famiglia, sono innumerevoli i casi e in via di sviluppo.

Procedure e Prove Necessarie

La procedura per ottenere il risarcimento del danno endofamiliare è complessa, ciò in quanto si necessita di dimostrare un danno che in molti casi è di tipo morale, inoltre bisogna dimostrare il nesso di casualità, la condotta colpevole. La procedura, in genere, prevede le seguenti fasi:

  1. Consulenza Legale: Rivolgersi a un avvocato esperto in diritto di famiglia e responsabilità civile per valutare la fattibilità della domanda.
  2. Redazione dell’Atto di Citazione: L’avvocato presenta un ricorso presso il Tribunale competente.
  3. Raccolta delle Prove: È necessario produrre:
    • Testimonianze.
    • Certificazioni mediche (per dimostrare il danno psico-fisico).
    • Documentazione scritta (ad esempio, corrispondenza o prove digitali di minacce o abusi).
  4. CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio): In caso di danno psico-fisico, il Tribunale può nominare un perito per accertare l’entità del danno.
  5. Udienza e Decisione del Giudice: Dopo l’esame delle prove, il giudice pronuncia la sentenza che accoglie o rigetta la domanda.

 

Il danno endofamiliare rappresenta una forma di tutela per le vittime di comportamenti illeciti all’interno del contesto familiare, affermando il principio che la famiglia non è uno spazio privo di regole giuridiche. Tuttavia, è fondamentale che la richiesta di risarcimento sia supportata da una solida base probatoria e da un’analisi accurata del caso concreto.

 

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